PRONTA L'AGENDA "SANSEVERO DIGITALE"

Nei prossimi cinque anni, San Severo dovrà mostrare quella sensibilità necessaria per ingranare la marcia del cambiamento e soltanto con queste modalità potrà recepire la linea del Governo nazionale, rivolta all'utilizzo dei servizi digitali. In quel vento di innovazione, che metterà il cittadino e le imprese in uno scenario, che sempre più vedrà protagonisti nuovi attori, nuove opportunità, ci troveremo “noi” della coalizione “San Severo Bene Comune”, con il nostro impegno e con una decisa azione amministrativa, pronti a sostenere cittadini ed imprese. 

l’Agenda “SAN SEVERO DIGITALE”
I punti cardine per l’Agenda “SAN SEVERO DIGITALE”, che intendiamo avviare per provare a superare un gap tecnologico (cancro per la crescita) saranno:
il censimento delle infrastrutture di rete esistenti; la digitalizzazione e la semplificazione dell'amministrazione pubblica e dei rapporti tra questa, i cittadini e le imprese; la realizzazione di reti fisse e mobili a banda larga; la riduzione del divario digitale; la digitalizzazione dei documenti amministrativi, con la notevole riduzione delle spese che permette l’indicizzazione dei file, per rendere facilmente reperibile il materiale nel minor tempo possibile; sportello per l’e-commerce.
Questa possibilità che daremo al Comune, che implica anche una necessaria formazione del personale dipendente, migliorerà l’efficienza verso il cittadino, permetterà di ridurre notevolmente i costi vivi, che ogni giorno l’Ente è costretto a sostenere per mantenere in piedi un parco macchine ed un sistema informatico obsoleto, rendendo farraginosa la gestione.
Tutto questo andrà a favorire quel processo della dematerializzazione (inteso come la sostituzione fisica del documento cartaceo in formato digitale), portando l’Amministrazione locale ad avere al suo interno una corretta gestione del documento informatico e garantendone soprattutto il suo ciclo di vita nei procedimenti amministrativi.
Restando in linea con quelle che sono le innumerevoli opportunità che ci offre la rete (Internet) e appurando, ribadisco, che nuovi scenari per la comunicazione stanno prendendo sempre più consistenza, non possiamo che rivolgere maggiormente le nostre attenzioni alla gestione ufficiale dei vari account dei diversi Social.
Gli obiettivi dell’agenda “SAN SEVERO DIGITALE”
Ci legheremo così sempre di più all’e-cittadino facendogli comprendere passaggi decisivi dell’operato dell’Amministrazione. Individueremo personale competente e giovane, per l’e-work, che si renderà disponibile alla gestione dei vari account. Condivideremo qualsiasi documento che il Consiglio e la Giunta produrranno nei loro lavori istituzionali. Un altro aspetto decisivo da stravolgere, per avviare quel processo di rinnovamento digitale che si rende necessario per meglio rendere il concetto di Bene Comune, sarà quello della creazione di un nuovo sito istituzionale. Daremo spazio ad una gestione di un portale informatico per Palazzo Celestini che sappia sfruttare a pieno tutte queste nuove potenzialità e non come quello attuale, scarso di contenuti e soprattutto di scarsa efficacia comunicativa. Assisteremo, convinti, ad un completa ed avanzata integrazione di tecnologie, dove gli aspetti moderni della comunicazione troveranno finalmente la giusta collocazione. Nel prossimo futuro assisteremo con enfasi, nei siti istituzionali ad un coinvolgimento totale, a 360°, dei visitatori rendendoli sempre più parte attiva di un sistema evoluto.
L’e-conomia dell’agenda “SAN SEVERO DIGITALE”: l’e-commerce
L'ultimo dei punti, ma non per importanza, e che potrebbe avere un maggiore impatto per le sorti delle nostre economie, aiutando l'intero indotto cittadino, è quello di sostenere i nostri tenaci imprenditori nei loro progetti rivolti al commercio elettronico (e-commerce), frontiera necessaria per attingere fette più ampie di potenziali acquirenti globali. Mentre il settore dell’e-commerce in Italia, continua a raggiungere quote sempre più consistenti nei mercati, puntando sul made in Italy e mentre in altre zone, le Amministrazioni mostrano una certa sensibilità per lo sviluppo del territorio avviando piani di marketing territoriale sulla rete e nei network televisivi, la nostra San Severo in maniera del tutto anomala, come sempre, ha mostrato un disinteresse atavico nel creare efficacemente una rete di aiuto e di sostegno per quei laboriosi imprenditori che si sentono sempre più isolati, se non iniziamo velocemente a mettere in piedi uno sportello con un pool di esperti con tutor per l’imprenditore che servirà ad affiancarlo nella gestione comunicativa del suo prodotto di elevata qualità. Ma non solo il suo prodotto, ma il brand “San Severo >>.
Verranno aiutati gli imprenditori sostenuti moralmente ed economicamente (perché è questo che la politica ha come nobile incarico), con l’impegno esclusivo dello staff nominato dal sindaco Miglio che curerà lo sviluppo economico, a mettere in evidenza il loro know-how che inizia proprio da quelle radici che il nostro territorio ci ha saputo tramandare e che noi abbiamo il dovere di continuare.
Il momento del rinnovamento è giunto per davvero ed allo scoccare dell'ora “X”, del 25 maggio, la mia amata San Severo, la nostra amata San Severo potrà, in un prossimo futuro, annoverarla come data tra quelle che hanno sancito una volte per tutte quel processo di discontinuità con un passato amaro che dura vent’anni, amministrato da una classe dirigente molto spesso non lungimirante e curatrice del “proprio orticello”.
Solo così, il 25 maggio 2014, potrà essere la data della “primavera sanseverese” da tramandare ai nostri figli, quale nuova forma di partecipazione responsabile di chi elegge e non di chi comanda.

IL 25 MAGGIO SI ATTENDE IL CAMBIAMENTO

Siamo giunti al rush finale di una kermesse elettorale che sta vedendo come protagonisti una eterogenea composizione di uomini, che incarnano, a loro dire, quella propensione a volerla davvero cambiare questa città.
Non mancano scontri più o meno duri con l’intento di voler catturare a sé fette consistenti dell’elettorato, lo stesso, così sfiduciato quanto consapevole e responsabile.
Spero che con la sua sovranità, l’elettorato, quindi il popolo, possa decidere se eleggere, sugli scarni più alti della città, gli uomini e le donne migliori della società civile, che determineranno, a mio avviso, il passaggio a quella politica del fare per “IL BENE COMUNE” e non più disposti a tollerare ingerenze di alcun tipo da parte di gruppi di potere.
Quei gruppi di comando che hanno logorato la sana politica, che sarebbe dovuta essere rivolta, invece, al sociale, al progresso sia civile che culturale che economico. Ecco, è di questo che il territorio necessita maggiormente per evitare una deriva pericolosa e dal 25 maggio bisogna che si faccia chiarezza da che parte stare, facendo così naufragare quell’insana politica assieme ai suoi fiancheggiatori, capaci, a mio avviso, negli anni appena trascorsi, di acconsentire il radicarsi di quel sistema, di cui dalla cosa pubblica solo i pochi potessero beneficiarne con i privilegi e i soprusi.
Un ringraziamento va a Francesco Sderlenga, persona squisita e pragmatica che mi ha permesso, nonostante fossi non incline ad impegnarmi, di avallare quel suo sogno e desiderio di ribaltarla questa NOSTRA città.

A Francesco Miglio che man mano che maturava la nostra conoscenza, mi ha dato l’opportunità di apprezzarlo per le sue qualità e per la sua trasparenza. E vedo in loro e nella forza della coalizione, tutta, quella voglia di gioire, di essere presenti, in tutte le forme possibili di partecipazione e solamente per quello che sarà il nostro unico obiettivo: allontanarci, prima che sia troppo tardi, dal bieco interesse personale che ci contraddistingue per istinto e di proporci come una forza nuova per il bene di tutta la collettività.
Girando per le case, parlando con i cittadini mi permetto, a distanza di un paio di mesi, da quando sono stato chiamato per questo nostro progetto, di voler fare alcune valutazioni e quindi, constatare con immenso piacere, che la risposta al nostro modo di intendere l’azione amministrativa stia decollando sulle ali del consenso e che il nostro candidato Sindaco, che di sicuro ci guiderà, sia riuscito, ad arrivare al cuore di tutti, portando quel messaggio sacrosanto di RINNOVAMENTO.
C’è ottimismo nell’aria, intorno alla “COALIZIONE SAN SEVERO BENE COMUNE” ed intorno al nostro Francesco Miglio e sembra tutto questo evocare quel cambiamento, CHE IN EFFETTI è Già IN ATTO, e cosa più importante, che per davvero ci saranno i presupposti per quell’avvicendamento generazionale che decreterà, una volta per tutte, la morte politica di uomini che troppo spesso erano abituati, per i propri interessi, a promuovere nel loro orticello, politiche distanti da quelli che sono i reali problemi della NOSTRA comunità.
Poi un ventaglio di opportunità le avremo se ad insediare le istituzioni locali saranno gente competente, gente che professa dedizione assoluta per la terra nativa, gente che sappia raccogliere a se consenso non per appartenenza a questa o piuttosto che a quella famiglia ma per quelle capacità, per quell’onesta intellettuale e per quel carisma che mostreranno di avere al cospetto del proprio elettorato.
Diversamente da questo modo di fare politica  il default civile ed economico, inevitabile, devasterà l'intero tessuto produttivo del nostro paese.
Dal 25 Maggio mi auguro che le forze che si siederanno in aula consiliare, entrambe, sia esse di maggioranza che di opposizione, sappiano pensare che l’immobilismo istituzionale, inerzia assoluta quando si parla di interessi di coalizione, faccia posto, invece, ad un unico comune denominatore e cioè quello di promuovere qualsiasi iniziativa che possa salire tanto dai banchi della maggioranza, quanto da quelli dell’opposizione e  solo rivolta agli interessi dei SANSEVERESI.
Ecco: questo sarebbe il quadro che si aspetta che noi dipingiamo per il nostro popolo e che invoca a gran voce per il bene dei propri figli.

SAN SEVERO PER NOI SANSEVERESI



Amiamola questa Città in ogni sua prospettiva, per ogni suo aspetto ed in ogni dove la sentiremo nostra se passeggiando per le sue vie provassimo ad alzare lo sguardo oppure provassimo ad innamorarci del nostro barocco e del nostro centro ...storico. Ed è qui che batte il cuore della città e dove alberga il nostro animo perché è di esso che siamo fatti, noi sanseveresi. Il legame parte da qui, da quelle strade percorse e ripercorse dai nostri genitori, dai nostri avi e se ci fermassimo a riflettere tutto questo porterebbe dentro di noi un valore aggiunto impressionante. Da qui ripartire se veramente abbiamo a cuore il nostro Paese e se effettivamente mostriamo di avere interesse a ricostruirlo con i dettami architettonici e culturali che l'hanno resa grande in epoche passate, facendo della nostra Terra un polo attrattivo per il circondario, per quelle che erano le nostre capacità mercantili, artigianali, culturali, agricole.

Ora chiedo ai POLITICI che si affronteranno alle prossime elezioni di amarla veramente ma non solo ora, ma per 365 giorni l'anno. Tra i molti duellanti in cinque anni mai o quasi mai ho avuto il piacere di vedere pubblicati post sulla nostra terra. Ora invece si improvvisano veri paladini delle tradizioni, delle sue opere, e della sua bellezza. A differenza, invece, del sottoscritto che se anche con morbosità, lo ammetto, ha provato a raccontarvela, a farvela amare con ricerche sul territorio, spunti e riflessioni. E da quelli che ora a colpi di slogan dicono di onorarla con iniziative e con proposte ma solo in prospettiva delle elezioni, in tanti anni di attivismo, per i mie post su San Severo, non è giunto un "MI PIACE" piuttosto che un commento costruttivo, a differenza di molti altri, non politici, che hanno dato invece il loro contributo rendendo la ricerca per noi tutti più stimolante.

ALLORA L'IPOCRISIA RICORDIAMOCI CHE ESISTE QUANDO ENTREREMO ALLE URNE PER DISEGNARE LA COMPAGINE DI GOVERNO CITTADINO. DISEGNAMOLA QUESTA VOLTA PERCHE' AL PROSSIMO MANDATO VOGLIA AMARLA INCONDIZIONATAMENTE PER RENDERCELA MIGLIORE.

LA QUESTIONE GIOVANILE ED UNIVERSITARIA IN ITALIA


Ai giorni nostri la questione giovanile nel nostro Paese, osservata da uno straniero, potrebbe riservarci delle critiche da indurci ad una riflessione profonda sui modi e sui tempi di una società, la nostra, oramai da tempo malata e che meriterebbe da parte dei nostri bravi governanti un interessamento forte se si vuole evitare di assistere, nei prossimi decenni, ad un disastro socio-economico e culturale.
Siamo ai fanalini di coda, rispetto alle democrazie occidentali, per quanto riguarda l’inserimento dei giovani nel tessuto sociale ed economico del Paese.
Assisteremo invece se si avrà il coraggio di programmare scelte coraggiose, in tema di politiche giovanili che evidentemente andrebbero a minare, se venissero attuati, gli interessi consolidati di una parte di una società vecchia e reazionaria, ad un ricambio generazionale, da me sempre ventilata come soluzione, che farebbe da linfa vitale per l’intera collettività..

Tornando ad analizzare per un attimo le questione del disagio giovanile del nostro Paese dico che una società che fonda le proprie prerogative sulla conservazione e difesa dei propri interessi acquisiti nel tempo, non intenderà mostrare, per una chiara volontà di cambiare sul serio, una visione progressista e riformatrice.


Se mettessimo da parte gli egoismi di classe e se costituissimo le premesse per una società solidale fra le parti, soprattutto quando i tempi drammatici come questi lo richiedono, allora eviteremo di sentir parlare dell’ Italia come se fosse un paese sud americano.

La forza riformatrice e non vorrà essere un richiamo ideologico al novecento, è appannaggio solamente, per un fatto ovvio, di quella parte di società dinamica composta dai giovani, dagli studenti che con merito e non perché figli di papà e quindi ben inseriti nei posti che contano, sapranno alzare la voce, con forza, dando un contributo attivo e non passivo come succede molto spesso.

E’ calzante l’esempio dell’ Università di Bari con i suoi baroni, piuttosto che i figli dei farmacisti che faranno i farmacisti, i figli dei notai che faranno i notai e tutto si svolgerà in un ottica che se sei figlio di qualcuno farai strada e se sei figlio di operaio continuerai a fare l’operaio. Ed è inutile che un articolo sacrosanto della nostra costituzione ci mette alla pari per il diritto allo studio. Fare l’università costa per un genitore cha ha disposizione stipendi bassissimi, tra i più bassi d’Europa.

Ribadirò all’infinito che un Paese come il nostro, portatore di modernità, dovrà scrollarsi l’appellativo di Nazione vecchia, se intende sopravvivere nelle sfide che contano, in un mondo che sta cambiando pelle e che sta vedendo nella scena economica nuovi attori emergenti quali i paesi come l’ India e la Cina.

E da queste nuove nazioni emergenti, con un prodotto interno lordo galoppante a due cifre, animati da un una volontà di primeggiare che è la stessa che avevamo noi ed è oramai che persa per colpa del troppo benessere, escono dalle Università tecnici, ingegneri, informatici che rappresentano gli attori principali di una economia che ha bisogno di queste figure.

Nel nostro Paese, invece, stiamo assistendo ad uno scenario catastrofico per quanto riguarda la formazione universitaria. Non siamo più capaci di sfornare, come un tempo, tecnici qualificati e ci ostiniamo, anche grazie ad una Riforma importante della scuola che aspettiamo da oramai troppo tempo e che non si ha il coraggio di farla, a formare giovani soltanto per le materie umanistiche.

Con una società così strutturata ed in un contesto sociale moderno dove la tecnologia ha avuto negli ultimi anni un ruolo da protagonista per lo sviluppo di un Paese, non penso che un esercito di neolaureati, in materie umanistiche, possano dare un contributo necessario per creare nuova occupazione e andando quindi a risolvere il problema numero uno che è l’occupazione.

IL CIELO E' GIALLONERO SOPRA SAN SEVERO



Da oggi inaugureremo quella che sarà ricordata da noi tutti la stagione dalle forti emozioni da vivere con assoluto senso dello sport e con quell’ attaccamento ai colori giallo neri che ha contraddistinto da sempre la cultura sportiva del nostro paese.

E’ un invito, quello che faccio, a tutti quelli che si appresteranno a riempire il palazzo in ogni suo ordine e grado.

Cresce intanto il grande momento che noi tutti attendevamo. Nell'attesa, nella città del basket, non si parla d'altro e ci troveremo tutti pronti, oggi nel nostro palazzo, per rendere questo giorno ancora più vivo con una vittoria, per dare vanto alla nostra città.

Una vittoria sarebbe determinante per rinsaldare l’umore giusto necessario per affrontare l’avventura in questo campionato professionistico. Fremo dal desiderio di esserci oggi per assaporare la Prima di sempre ricordandola come l’ascesa definitiva della nostra comunità nel basket che conta e che diventi, questa esperienza, un deterrente per la collettività intera a migliorarsi in ogni suo aspetto.

Ed ai posteri rimarrà scolpita nella memoria questo altro momento magico aggiungendosi ad altri e tutto in un vortice di emozioni, per il popolo sanseverese, che impazzisce per i colori giallo neri. In quattromila saremo lì per un solo grido: FORZA NERI!!!

Approfittandone di questo spazio voglio che venga ricordato il grande Oberdan Marcheggiani che ci ha saputo regalare, facendoci innamorare di questa disciplina, quello che sarebbe diventato negli ultimi anni, uno degli sport più spettacolari di sempre.

IL BEL PAESE ALLA DERIVA



Vivendo in questo Paese da sempre e sentendomi fiero di essere italiano, assisto inerme e con cieca rassegnazione al suo declino.

Ogni giorno dalle cronache dei giornali si assiste alla immoralità di una parte politica che è stata capace di paralizzare le istituzioni, screditandole agli occhi dei cittadini, e di non porre priorità assoluta all’attuazione di un piano di riforme, istituzionali e non, ritenute necessarie se si voleva che questo Paese cambiasse veramente.

E vedo purtroppo che nessuna entità morale, politica e religiosa riesce a contrapporsi urlando con forza a questo sfacelo.

E’ mai possibile che in un Paese afflitto da una serie di problematiche che vanno dalla disoccupazione, alla mancanza di una ripresa economica seria, allo spreco di risorse pubbliche e alla povertà che dilaga si preferisce, invece, dare risalto, paralizzando i lavori parlamentari, al problema delle intercettazioni ? Così facendo l’ Italia morirà soffocata dall’indifferenza e dall’ illegalità.

Quindi si faccia avanti, con il dovuto ricambio generazionale, una nuova classe politica e dirigenziale capace di essere lungimirante nelle scelte programmatiche, sterzando con coraggio verso una nuova era in cui prevalga il buon senso e il rispetto per l’elettorato.

NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA



Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.

Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.

Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.

In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.

Le basole di pietra un vanto della città e i nostri politici locali assolutamente no



Le Basole in Pietra Lavica anticamente erano usate per la pavimentazione di strade o piazze, infatti, ancora oggi sono impiegate soprattutto nella ristrutturazione delle stradeo piazze nei centri storici.

Le basole di pietra sono il vanto delle città che hanno il pregio di possederle: strade antiche che creano il fascino della città stessa, un fascino ineguagliabile con qualsiasi altro tipo di copertura.
Ogni città è gelosa delle sue basole: basta farsi un giro per i paesi del Subappennino, del Gargano, basta pensare alla via Appia di Roma, per rendersi conto di quanto sia custodito gelosamente tale patrimonio.

Le Basole in Pietra Lavica anticamente erano usate per la pavimentazione di strade o piazze, infatti, ancora oggi sono impiegate soprattutto nella ristrutturazione delle strade o piazze nei centri storici.
Dappertutto, meno che a San Severo, dove la nostra Amministrazione ha scelto di ricoprire tali bellezze con l’asfalto.
All’ultimo consiglio comunale il Sindaco sintetizzava l’operazione dicendo che “serirebbero troppi soldi per ripristinare le basole; per il momento vengono coperte con un “sottile strato” di asfalto, che quando le casse comunali fioriranno potrà essere rimosso, e potranno essere portate alla luce le nostre basole.
Eppure informandomi, leggo che oggi questo prodotto, con l'applicazione di accorgimenti tecnici, è stato migliorato sia nella qualità e sia per quanto riguarda la semplificazione della posa in opera, eliminando così gli esosi costi per l'impiego di operai specializzati, senza così modificare l'aspetto tradizionale.
Allora perché a San Severo si è scelto di tappezzare le strade con l’asfalto? E’ davvero vergognoso, non solo il modo in cui appaiono oggi le strade del nostro centro storico, ma il menefreghismo dei cittadini che guardano tali cambiamenti senza ribellarsi; San Severo è il nostro patrimonio, deturparne la bellezza è come cancellarla dalla storia.
Quando questa amministrazione terminerà il suo mandato, se ne tornerà a casa con i soldi incassati in 5 anni; ma il nostro centro storico che di storico avrà ormai ben poco, resterà a noi: deturpato, violentato, irrimediabilmente danneggiato.
VORREI CHE I SANSEVERESI FACCIANO SENTIRE LA LORO VOCE: aderite a questo gruppo, diffondetelo, condividetelo, e fatelo condividere; aderiranno i Sanseveresi residenti e quelli non, raccogliamo adesioni, facciamo capire al nostro Sindaco che a qualsiasi costo NON VOGLIAMO CHE QUESTO SCEMPIO CONTINUI.
Forse, se il nostro numero arriverà al pari di quelli che hanno votato questa amministrazione, allora il Sindaco capirà quanto è per noi indispensabile che il nostro Centro Storico sia riportato alla vecchia luce.

Gli auguri al neo consigliere comunule Ciro Capraro


Da tempo oramai è giunta ufficiale la notizia da Palazzo Celestini della nomina a consigliere Comunale di Ciro Capraro, nelle fila dell’IDV, al posto del dimissionario Priore. Per l’affetto che provo nei suoi confronti, per la stima maturata in anni di conoscenza, la sua nomina a Consigliere non poteva che rendermi felice.

Tutto questo rappresenta il coronamento di momenti vissuti per la sua città e per la sua Festa. Quella festa del Soccorso caratterizzata da qualche anno a questa parte, anche grazie alla sua tenacia, dall’ottima organizzazione resa necessaria per rendere il mese mariano un palcoscenico di colori e di emozioni a non finire.

Voglio ricordare che grazie a loro che ultimamente l’evento per eccellenza, sta assumendo proporzioni importanti catturando l’ attenzione dei media nazionali e non solo.

Qualche tempo fa, in un mio post pubblicato, rimarcavo nettamente le capacità di questi uomini e chiedevo alle amministrazioni di lavorare al loro fianco consapevoli che solo con questa sinergia si potranno raccogliere i frutti di un lavoro fatto bene e soprattutto riempito di passione.

Concludo esternando nuovamente la mia felicità nell’ apprendere questa notizia e auguro al mio caro amico Ciro un’ attività proficua spesa per le proprie soddisfazione e per il bene di noi tutti.

LETTERA DI MARIA LUISA BUSI : FINALMENTE QUALCUNO SI RIBELLA...



Prendendo spunto dalla lettera di dimissione della giornalista Maria Busi, pubblicato da me nel precedente post, non posso fare a meno di sollevare con forza l’aspetto morale di un Paese, il nostro, che dovrebbe annoverarsi tra quelli occidentali, come Nazione democratica.

Viviamo in un tempo per cui la normalità diventa un fatto straordinario e lo si vede nella lettera coraggiosissima della nota presentatrice che ha avuto gli attributi, cosa insolita tra gli zerbini e servitori dello Stato, nel condannare la linea editoriale di una testata radiotelevisiva che fino ad un decennio fa veniva considerata tra le migliori nel panorama europeo e non solo.

Questo comunicato stampa della giornalista dovrebbe suscitare il clamore tra la gente ma a quanto pare e per una buona fetta dell'elettorato italiano che dalle urne ha permesso a questo schieramento di governarci, si continua a rimanere insensibili e non ci accorgiamo che il sistema Italia sta andando, in una forma questa volta patologica ed irreversibile, alla deriva.

Per certi versi rimpiango gli uomini della Prima Repubblica e per arrivare a dire questo vuol dire che il fondo toccato non ci permetterà assolutamente, se caso mai dovessimo cercare di cambiare rotta, di risalire la china e quindi di iniziare a sperare nella ricostruzione di un paese normale.

L' Impresa della Cestistica e del popolo sanseverese




Da alcuni giorni è terminata qui a San severo una fase, quella sportiva, che è risultata essere importante per l’intera comunità locale.

Sarebbe giusto focalizzare l’attenzione sui fatti accaduti che hanno reso alle cronache nazionali una San Severo nelle vesti inedite perché abituati spesso a vederla balzare all’ onore delle cronache per episodi non certo edificanti.

Eppure sempre controtendenti, qualcuno, ha avuto la capacità cervellotica di far prevalere, dalle gesta sportive dei sanseveresi, solo comportamenti sbagliati ed inaccettabili.

La fase preparatoria del grande evento, tenutosi al Pala Bolgia, sarebbe opportuno battezzarlo con questo termine da ora in poi, è stata caratterizzata, dagli addetti ai lavori, da un impegno serioso rendendo i momenti della vigilia irreali e facendo auspicare a noi tutti tifosi una due giorni irripetibile per la storia della nostra Cestistica.

Non riuscirei a rendere a parole l’atmosfera che si era creata e pensandoci, mentre vi scrivo, tornano alla mente minuto dopo minuto tutte la fasi della partita: dall’ accoglienza avuta per gli ospiti accompagnata dal pezzo “ venite a ballare in puglia di Caparezza” al momento top della squadra che collezionava, con il tempo per me rimasto fermo, grandi giocate e con dei parziali a nostro favore impensabili per una squadra, quella ospite, che fino a poco tempo fa protagonista sui parquet di gioco che hanno fatto la storia della pallacanestro italiana.

Io che ho sempre mostrato un attaccamento alla mie origini e di avere quella fierezza di esserlo, sanseverese, mi domando se potevano queste cose non rendermi ancora più fiero della mia città.

Questa fierezza, mio malgrado, a volte non viene condivisa dai miei concittadini sempre li pronti a sferrare critiche gratuite, tra l’altro, quasi sempre senza una cognizione di causa.

Provate ad immergervi solo per un attimo in una dimensione tutta nuova per il centro dell’ Alto Tavoliere cioè quella in cui tutto risulta essere perfetto, funzionante e con un clima irreale.

Tutto poi accompagnato dagli elogi di una piazza, quella bolognese, sbalordita di fronte al paradisiaco Pala Castellana.

Non vi sembrano questi, allora, momenti unici che difficilmente si ripeteranno per delle realtà piccole come la nostra? Io potrò dire assieme ai quattromila sostenitori di esserci arrivato all’ appuntamento con la storia e forse tutti, in quelle ore, abbiamo anche provato ad immaginare per un futuro prossimo una squadra capace di regalarci altre imprese simili.

I dieci leoni, di cui posso solo provare un rispetto per la compostezza avuta durante l’intero anno e per una dedizione al loro lavoro, sono riusciti con la loro semplicità a riempire di emozioni il nostro cuore, riuscendo a distogliere le nostre attenzioni dalle difficoltà quotidiane.

Sono questi i messaggi che lo sport locale dovrà nei prossimi anni, prendendo spunto da questa squadra, dare all’intera collettività e noi cittadini, appassionati, sapremo essere li presenti, nel nostro Palazzo, sapendo che ogni partita sarà ricordata da tutti come un’ impresa eroica.

UN TRAGUARDO SACROSANTO NELLA VITA DI OGNUNO DI NOI: RITROVARE LA SEMPLICITA’ NELLE COSE




Fino a poco tempo fa, prima che rincontrassi i miei due vecchi amici e colleghi di lavoro, la mia vita era sempre stata costernata da alcuni dilemmi. Uno in particolare era questo: la strada da percorrere, per quanto mi riguardava, non l’ho voluta mai cercare e deciderla a priori. E ho sempre dato preminenza agli altri. Ho sempre agito per far piacere agli altri, non amandomi completamente. Ho sempre vissuto per la gloria.

A volte ne esploravo una per poi ritrovarmi a percorrerne un'altra. Non mi ponevo nemmeno il problema di comprendere se fosse stato giusto abbandonarla oppure se fosse stato meglio percorrerla fino in fondo.
Ero completo sempre e solamente a metà. Mentre imparavo qualcosa, stancandomi immediatamente, volevo già proiettarmi su altre sfide più stimolanti. E non permettevo, economicamente parlando, di fare tesoro delle esperienze sul campo maturato.

Era senz’altro solo una questione di immaturità o di carattere. Forse avevo ed ho troppa sete di sapere cose nuove. Per cui non volevo assolutamente comprendere cosa fosse giusto o sbagliato e ad occhi mi buttavo a capofitto su aspetti lavorativi nuovi, perdendo puntualmente il focus.

C’erano periodi in cui mi svegliavo con il solo pensiero di fare le cose in grande e ci riuscivo dando nettamente un senso alle mie giornate lavorative, riuscendo a centrare consensi tra la gente e io mi ritrovavo ad essere una persona ricompensata in tutti i sensi.

Poi magari periodi in cui diventavo incompleto e desideroso di fare altro. Mi facevo mille domande, il territorio mi deludeva totalmente in quanto non rispondeva alle mie richieste di crescita e tutto il mondo, ai miei occhi, si mostrava incomprensibile.

Insomma percorrevo una parte di strada per poi tornare indietro, facevo un passo avanti e due di lato. E questi miei comportamenti avrebbero segnato per sempre le mie scelte future, facendomi vivere in un disagio costante. Probabilmente è per come sono fatto, per la mia sensibilità, per non essere un ragazzo cinico e pragmatico.
Poi ad un tratto ti accorgi che l’unica svolta possibile è quella di prenderla in mano le redini della propria vita, con la sola forza delle proprie idee e contrassegnandola con gli unici ingredienti fondamentali: il coraggio delle scelte e la costanza nel perseguire un obiettivo. Ripeto la costanza nel perseguire un obiettivo. Non sarà facile ma penso di liberarmi dai miei limiti caratteriali solamente se riuscirò a concentrarmi su me stesso, chiudendomi al mondo. Per poi ripresentarmi ad esso con la fierezza stampata sul volto. E da quel momento poter arrivare a raggiungere con superbia ogni obiettivo prefissato.

E qui allora che focalizzo l’attenzione su due persone speciali, Gino e Diana che hanno permesso alla mia vita, con lo sprono e l’incoraggiamento che solo loro riescono a dare, di intraprendere un percorso soltanto tenendo conto della semplicità e della linearità.

E con queste premesse prevedo come unico scopo primario il raggiungimento della pienezza professionale ed umana.

Questo vorrei che giungesse a chiunque condivida con me o abbia condiviso con me dei momenti unici ed irripetibili.

Un nuovo progetto politico per la città: i protagonisti Francesco Sderlenga e Maurio Spina



Si è concretizzato ieri a Palazzo Celestini l’approdo definitivo nel nuovo partito “ Alleanza per l’Italia” che vede, come fondatori, gli onorevoli Fancesco Rutelli, Pino Pisicchio e Bruno Tabacci, i consiglieri comunali Fancesco Sderlenga, Maurizio Spina e i componenti del movimento “ Lista Sderlenga” protagonista della precedente tornata elettorale, conclusasi nel giugno del 2009, con la vittoria della coalizione di centro destra.

Questo percorso, a mio parere, è la conclusione di un progetto politico che, gettando le basi per un roseo futuro per la politica locale, assume una rilevanza notevole, grazie alla tenacia, all’esperienza e alla capacità di un uomo, Francesco, costantemente al servizio dei cittadini.

Si ha la speranza dunque per il Palazzo che questo nuovo assetto politico in aula consigliare riesca a dare degli slanci morali all’ azione di governo di una giunta che si è mostrata fin’ ora incapace di dare concretamente un’ impronta riformatrice al proprio esecutivo deludendo le aspettative del proprio elettorato.

Criteri di scelta per i prossimi candidati alla carica di consigliere, una provocazione per il nostro Sindaco



Con questa lettera aperta termino volendo adesso provocare l’intelligenza dell’interlocutore, destando il suo interesse e facendogli capire che per il futuro dovrà confrontarsi con un elettorato non più passivo e pigro, non più disposto a subire soprusi ma pronto a reagire.

Una situazione dolente è quella delle scelte per le candidature dei consiglieri comunali.

Rivolgo un appello a chi dovrà dalle prossime settimane governarci, se si potrà evitare di assistere allo scempio dei tanti potenziali candidati che, guarda un po’, sono tutti presi dalla passione per politica e per il bene di questa Città.

Sarà mai possibile che gente ignara delle più elementari basi di politica o nella peggiore delle ipotesi priva di un briciolo di buon senso possa sedersi ad un Consiglio comunale o nelle peggiori delle ipotesi entrare in Giunta?

Bene e qui penso che si dovrebbe anche immediatamente porre dei rimedi se non si vorrà che tra cinque anni questo fenomeno di massa possa prendere proporzioni esagerate.

Permettiamo a chi vorrà proporre la propria candidatura di farlo con la consapevolezza di avere quei requisiti fondamentali per operare bene per la collettività.

Sarebbe necessario un test pscico-attitudinale e allora vedremmo delle belle!

Esempio di una regione per certi versi lontana dalla nostra


Per porre ancora l’attenzione sull’aspetto delle nuove tecnologie e sul ruolo che le istituzioni locali dovranno assolvere, pensiamo che in una terra a noi non molto lontana geograficamente, storicamente e culturalmente come la Calabria, grazie ad una concertazione tra le forze politiche e le realtà produttive si è riusciti a sfruttare finanziamenti comunitari facendo così nascere una “Sillicon Valley” tutta italiana, dedita alla produzione di componenti al silicio sfruttando processi tecnologici all’avanguardia.


Con il giusto sostegno economico potremmo riappropriarci di intellettuali che per motivi di studio e di lavoro sono stati costretti ad emigrare loro malgrado e grazie al loro contributo si potrebbero creare sinergie con le realtà produttive del posto, con le istituzioni locali permettendo grazie alle loro esperienze fatte in terre lontane di programmare lo sviluppo sostenibile per la nostra San Severo.

La nostra emittente locale



Un altro aspetto che dovrebbe destare l’attenzione dei politici locali e visti i tempi maturi lo si potrebbe affrontare nella prossima legislatura, è quello del sistema radio televisivo della nostra città. Non le sembra di aver toccato il fondo?

Sono un giovane molto attento agli aspetti sociali del mio paese e questa sensibilità maturata nel tempo mi ha permesso di riflettere e di provare sgomento assistendo sin da ragazzino ad un palinsesto che non meriterebbe di essere preso in considerazione neanche in un paese in via di sviluppo.

Da tempo gli stessi che ruotano attorno alla piattaforma radiotelevisiva, mostrando una scarsa propensione per il nuovo, per la ricerca di nuovi contenuti multimediali assolutamente determinanti per essere al passo con i tempi, sono lì non curanti del danno culturale ed economico e peggio ancora sono pervasi da una cecità culturale che non trova precedenti.

Continuo a dire che dagli anni ottanta, quando ero pressappoco ragazzino, ad oggi la raccolta pubblicitaria e la stessa messa in onda con i mezzi che si hanno a disposizione sono di una oscenità unica. Eppure essendo loro, i dirigenti, nel settore da anni, dovrebbero pure sapere che la rivoluzione digitale in atto nel Paese dovrebbe agevolarli nella stesura di progetti multimediali a costi davvero contenuti.

Il tutto nella chiara intenzione, spero, per una classe dirigenziale che vorrebbe mostrare di voltare pagina definitivamente.

A beneficiarne saremmo noi cittadini, saranno le imprese e lo sport locale. Allora immaginiamola questa nuova testata televisiva, poniamoci degli obiettivi e soprattutto deleghiamo la stesura di un progetto valido a figure esperte del settore che sappiano definire i punti di forza per la nascita di una nuova emittente.

Daremmo così ampia vetrina e lustro alle nostre imprese che vorranno farsi conoscere, daremmo spazio alle organizzazioni locali attive su più fronti per la valorizzazione di prodotti, delle tradizioni, di eventi locali e per ultimo ma non per importanza riusciremmo, con la messa in onda di eventi teatrali, ad avvicinare il mondo dei giovani al nostro stupendo Teatro.

In questo settore sarà facile reclutare forze giovani che sappiano usare i mezzi tecnologici rendendo finalmente la testata giornalistica e televisiva ricca nella programmazione.

Diamo spazio ad alcune forze culturali del paese che sono stati capaci di creare format, rappresentazioni cinematografiche e che hanno trovato il consenso anche fuori dal contesto territoriale.

Attori, scenografi, comici, scrittori, studiosi, ricercatori di storie locali capaci, a mio avviso, di poter rivoluzionare lo scenario culturale e comunicativo di San Severo.

Però una volta per tutte, la prego signor Sindaco, affidiamoci a dei professionisti.

Finiamola di delegare , come accade purtroppo di frequente anche nel resto dell’Italia e solo con l’intento di spartirsi le poltrone, i punti strategici a gente poco competente che non sa fare il proprio mestiere.

Altre riflessioni su San Severo



Bisognerebbe sviluppare un maggiore senso di appartenenza alla nostra città: San Severo.

E qui ricalco alcune note: se per noi si intende accentuare il concetto di sanseverità anche negli aspetti folkloristici, quali possono essere i giorni della nostra festa, bene allora facciamo in modo che essa possa divenire sempre più, e qui do un apprezzamento alle varie organizzazioni locali che da meno di un decennio contribuiscono positivamente, uno slancio per risaltare dovunque questo evento .

Sono evidenti esempi di città lontane dalla nostra che sono riusciti a farne un punto di forza per la propria immagine.

Affrontiamo un altro tema: non sarebbe un’utopia informatizzare Palazzo Celestini ponendo l’attenzione sulla possibilità di dare al cittadino uno strumento sacrosanto per interagire con le istituzioni locali creando un assessorato all’informatica, portando vento d’innovazioni e di cambiamento epocale per realtà locali.

La realizzazione di tale progetto potrebbe rendere la nostra comunità fiore all’occhiello.


Sarebbe già tanto per il nostro paese, in ambito informatico, che si ponesse seriamente l’attenzione su un punto di fondamentale importanza per la formazione e per l’economia dei prossimi anni.

Un punto, quello della connettività, che vede la nostra Penisola ben lontana dalla media europea.

La tematica del WI-MAX mi sta particolarmente a cuore, da quando sono state liberalizzate le frequenze militari, siamo nel 2005, ben poco è stato fatto.

Di questo passo il “DIGITAL DIVIDE” potrà divenire, se non si interviene per tempo anche in ambito territoriale, un cancro incurabile relegando il nostro meridione, negli anni, ad un destino infausto.

Solo noi giovani e chi mostra sensibilità al tema della comunicazione potrà capire l’importanza ad arrivare per tempo alle sfide tecnologiche che contano.

Quindi offriamo a tutti la connessione a banda larga che ci permetta di accedere, grazie agli hot spot disposti in zone ben definite della città, alle meraviglie della rete.

Permettiamo che la cyber-cultura entri nelle nostre abitudini, nelle nostre gestualità quotidiane e allora si che potremo interagire tra noi constatando effettivamente di essere arrivati ad uno stadio tale che ci permetta noi di comprendere gli aspetti moderni della comunicazione e di capire in quale direzione sta avanzando la parte di società che funziona.

Grazie alla diffusione e alla capillarizzazione della tecnologia potremo concretizzare a pieno e una volta per tutte il concetto di “trasparenza” della macchina amministrativa rendendo disponibili in rete documenti, delibere e, grazie allo streaming video, rendere accessibili a tutti i cittadini i consigli comunali.

Daremo spazio ad una gestione di un portale informatico per Palazzo Celestini che sappia sfruttare, e non come quello attuale scarso di contenuti e soprattutto di scarsa efficacia comunicativa, a pieno le potenzialità della nuova frontiera del “ WEB 2.0”, dove si assiste ad un completa ed avanzata integrazione di tecnologie e dove gli aspetti moderni della comunicazione trovano finalmente la giusta collocazione.

Nel prossimo futuro assisteremo con enfasi, nei siti istituzionali, in quelli comunitari, ad un coinvolgimento totale, a 360°, dei visitatori rendendoli sempre più parte attiva di un sistema sempre più evoluto.